Dio nelle mani dell’uomo…

Posted on 19 Apr 2020

Lc.22 :39-71

Nella confusione dei principi in cui vive l’uomo, non ci stupiamo che nel tentativo di fare una festa religiosa che rievoca la risurrezione di Gesù Cristo, avvenuta nel giorno della Pasqua di 2000 anni or sono, si tenta di cambiarne il significato. Infatti, si sente parlare di embrione, di concepimento, di “nuova vita”; simboleggiando tutto questo con un “uovo” di cioccolata, una “colomba” farcita, ecc.. Ma sembra che Cristo non c’entri nulla in tutto questo, visto che non si parla di morte e resurrezione! E, in verità, se si parlasse di morte e risurrezione, dovremmo comunque chiederci: che c’entra l’uovo di cioccolata e la colomba farcita?!

Non vorrei che il messaggio di oggi fosse inteso come: Il messaggio della Santa Pasqua, perchè è il messaggio vecchio, retorico (se volete), ma è il messaggio più presente e sempre attuale nelle nostre Chiese, siccome per noi ogni giorno è Pasqua, perchè Cristo è la nostra Pasqua!

A questo messaggio ho dato il titolo : “Dio nelle mani dell’uomo”? che vorrei mettere in evidenza è che: prima della nuova vita e prima della risurrezione, c’è un passaggio obbligato: la sofferenza e la morte.

Questo passaggio è stato reale per il Signor Gesù, Lui lo ha attraversato per noi. Ma, affinchè possiamo dire anche noi di essere morti e risuscitati con Lui, noi dobbiamo realmente aver sofferto il travaglio della nuova nascita, essere realmente morti al mondo. E’ così che possiamo realizzare ogni giorno questa festa. Ma tutto questo non ha alcun senso per il mondo pagano, la verità non gl’interessa; fa festa, è fero: a Pasqua, a Natale, all’Epifania, ma continuando a fare a meno di Gesù Cristo; rifugiandosi in una religiosità senza midolla, priva di radice, di verità e di senso.

Guardiamo nella Parola:

Dopo che Gesù fu assunto al cielo, nella Gloria, il Signore, per Lo Spirito Santo, ha dato la spiegazione di quella morte. In At.2:23 si legge : “quest’uomo, allorché vi fu dato nelle mani per il determinato consiglio e per la prescienza di Dio, voi, per man d’iniqui, inchiodandolo sulla croce, lo uccideste”.

Cosa significa “allorché vi fu dato nelle mani” ?

Dare nelle mani, significa : dare in possesso, mettere a loro disposizione; è come se, ad un certo punto, Dio avesse detto, (e non Pilato) : “Ecco l’uomo”. Questo è l’uomo di cui io possa compiacermi!

E l’uomo, che ne ha fatto? ….

“Per mano di iniqui, inchiodandolo sulla croce lo uccideste” !.. Questo era previsto nelle profezie, ma di Lui era stata rivelata anche l’essenza della Sua persona. Is.9:5 Riassumendo i Suoi caratteri dice: “Poiché un fanciullo ci è nato, un fanciullo ci è stato dato, e l’imperio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre Eterno, Principe della Pace”, infatti sappiamo che Cristo non nacque da seme umano e possiamo comprendere che:

· quanto all’autorità: Egli in persona è il Signore;

· Quanto alla possibilità : Egli è l’Iddio onnipotente ;

· Quanto alla sapienza: Consigliere ammirabile;

· Quanto al tempo : Padre Eterno ;

· Quanto al Suo carattere : Principe della pace.

…..Mistero insondabile dell’immensità di Dio!..

Egli dunque, doveva essere il Re di un regno di: Sapienza, Potenza, Pace, e tutto, senza fine!

Invece cosa vediamo?

L’Iddio che si umilia, si fa uomo! Anzi di più: Dio che si mette nelle mani dell’uomo, che gli si dona. E là, assistiamo al più grande blasfemo; alla più grande abominazione. Dice Mt.26:67 : “gli sputarono in viso e gli diedero dei pugni; e altri lo schiaffeggiarono”. Capite ?

Questo è il trattamento che l’uomo ha riservato a Gesù, L’Iddio incarnato!..

Al termine del Suo ministerio di annunzio del Regno e delle opere, Gesù venne arrestato nel Getsemani perché la Sua ora era venuta, di pagare il prezzo della Sua decisione di redimerci, consegnandosi alla potestà delle tenebre.

Consideriamo alcuni dettagli della lettura che abbiamo fatto:

In Lc.22:54, è scritto: “E presolo lo menarono via…” questo già ci fa capire con quali intenzioni erano venuti a prendere Gesù. “lo menarono” ! Non è la stessa cosa che “portarono”. Poi Lc.22:63: “E gli uomini che tenevano Gesù lo schernivano percuotendolo”. Noi sappiamo che Gesù è colui che ha creato il mondo con la potenza della Sua parola. Egli distese i cieli, creò gli abissi, le bestie e alla fine l’uomo. Egli che chiamò all’esistenza ogni cosa, dai microbi ai possenti astri ; ora è nelle mani dell’uomo, che ha la libertà di esprimersi verso di Lui e stiamo vedendo come.

1° Lc.22:63 dice: “Lo tenevano”. Così, le mani impure, piene di sangue e di violenza dell’uomo, s’impossessarono di Gesù, del Suo corpo Santo, che non commise peccato. Il loro scopo era : togliere di mezzo “il Giusto”, perché il confronto con Lui, rivelava tutta la loro iniquità. La parola “presolo” significa proprio averlo in pugno ; dominare su Lui ; farne ciò che volevano. Gesù, Secondo il Profeta, era il leone della tribù di Giuda! Ma ora è un agnello in mezzo ai lupi !

2º Lc.22:63 “Lo schernivano” Gv.19:1,3. Dice: “Allora Pilato prese Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul ca-po, e gli misero addosso un manto di porpora; e s’accostavano a lui e dicevano: Salve, Re de’ Giudei! e gli davan degli schiaffi”.

Nella Sua essenza era: il Consigliere ammirabile, ma nelle loro mani era diventato oggetto di scherno: uno zimbello! Schernire, significa deridere con crudeltà e disprezzo; e questo può farlo soltanto chi crede di essere dalla parte della forza!

Chi era colui che beffeggiavano con tanta arroganza ?

Era il sapiente architetto che ha saputo disegnare i mondi. Era il grande biologo che ha dato vita a tutti i tipi di erba, ai cicli biologici; la catena della nutrizione; l’equilibrio ecologico che permette la sussistenza della vita; Era il grande matematico, che ha creato le giuste proporzioni dell’universo (anche se noi non ne scorgiamo i confini) e ha dato il ritmo ad ogni cosa che vive, secondo le sue funzioni e il suo destino.

L’Antico Testamento ci fornisce un’immagine dell’umiliazione e dello scherno con Sansone : I Filistei, dopo avergli cavato gli occhi e messo in cattività, lo usavano per divertirsi, come buffone di corte. In Giudici 16 : 25-27 è scritto : “E nella gioia del cuor loro, dissero: “Chiamate Sansone, che ci faccia divertire!” Fecero quindi uscir Sansone dalla prigione, ed egli si mise a fare il buffone in loro presenza. …..Or la casa era piena d’uomini e di donne; e tutti i principi de’ Filistei eran quivi; e c’eran sul tetto circa tremila persone, fra uomini e donne, che stavano a guardare mentre Sansone faceva il buffone”. Povero Sansone, da essere temuto da un intero esercito, era divenuto lo zimbello di tutti. A Sansone…. un uomo…. con tutti i suoi pregi e difetti, poteva anche accadere questo ! Ma quale umiliazione, invece, per Colui che doveva essere oggetto d’adorazione!

3º Lc.22:63 “percuotendolo”. L’Eterno Lo aveva inviato come “luce del mondo” , “Principe di Pace”, ma il buio in cui era venuto, era impenetrabile, fitto; si è trovato nel regno delle tenebre e della violenza. Lo percuotevano! Nel comportamento dell’uomo, vediamo com’è vero, che l’albero dà i suoi frutti e che le nostre radici sono in Adamo, da cui necque Caino. Negli evangeli è detto di Gesù, che “faceva del bene per ogni dove”, ma poi…. quale ricompensa!.. Così, con lo scherno ne ferivano l’anima; con le percosse ne ferivano il corpo. E malgrado tutto questo, alla fine Egli poté ancora dire: Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno!

4º Lc.22:64 “E avendolo bendato gli domandavano : indovina profeta, chi ti ha percosso ?”. Già il Salmista, disse: “Colui che ha formato l’occhio non vedrà Egli?” (Sl.94:9). Gesù poi: “io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”. Gv.8:12. Essi non sapevano che per vedere Egli non aveva bisogno degli occhi. Infatti, Egli lo dimostrò: vide molte cose in anticipo e dietro la materia:

a) Conosceva Natanaele prima di incontrarlo : “Prima che Filippo ti chiamasse, quand’eri sotto il fico, io t’ho veduto” Gv.1 :48

b) Conosceva i pensieri di giudizio dei presenti in casa di Simone il lebbroso, quando arrivò una donna che aveva un alabastro di olio odorifero che versò sul Suo capo di Lui. (Mc.14:3)

c) Sapeva del sincero pentimento della peccatrice che ha ri-gato di lacrime i Suoi piedi. (Lc.7:38)

d) Conosceva che Pietro lo avrebbe rinnegato 3 volte. (Lc.22:62)

e) Sapeva l’ipocrisia e la doppiezza che era nel cuore dei Farisei, quando Lo interrogavano con l’intenzione di trarlo in inganno. (Mt26 :4). Essi non sapevano che era Gesù che andava loro incontro, perché la Sua ora era giunta.

Gli bendarono gli occhi per beffarsi di Lui, questo è emblematico: …avrebbero voluto chiudere gli occhi di Colui che vede ogni cosa… I loro occhi erano pieni di cupidigia, adulterio e di sarcasmo! Quelli di Gesù erano pieni di compassione, di misericordia e d’amore! Ed essi volevano chiuderglieli, affinché non vedesse! Cosa? Le loro opere nefaste!

Ed ora, Gesù è nelle loro mani con gli occhi bendati. Cosa pensate che vedesse Gesù? …nulla di più che la redenzione di tutti quelli che avrebbero creduto in Lui. Dice Eb.12 :2 : “per la gioia che gli era po-sta dinanzi sopportò la croce sprezzando il vituperio”.

5º Lc.22:64 “Indovina profeta chi ti ha percosso”? “profeta” era uno dei principali ministeri di Gesù. Al popolo che si scandalizzava di Lui, Gesù disse: “Un profeta non è sprezzato che nella sua patria e in casa sua”. (Mt.13:57). Ma poi, la gente che aveva assistito alla risurrezione di un giovinetto, figlio di una vedova, nel paese di Nain, diceva sbalordita: “Un grande profeta è sorto fra noi …Dio ha visitato il suo popolo” (Lc.7:16) Si, Gesù è stato il principe dei profeti. Potendo narrare alla Samaritana, la sua vita trascorsa; vedere Natanaele a distanza, sapeva certamente chi lo percuoteva!… Ma il Suo sguardo era fisso alla meta che stava per raggiungere e per cui accadevano quelle cose: il Suo proposito di salvare, la Sua missione che stava portando a termine.

Ma il problema era un altro! Egli stava al loro gioco (se così si può dire) subendo anche questa onta, sopportando in silenzio, senza rispondere pur di raggiungere quella meta. Egli era: “la pecora muta davanti a chi la tosa”, predetta da Isaia, e possiamo dire che in quei momenti stava veramente rendendo il Suo vello (la lana) ciuffo per ciuffo!

6º (Tornando un attimo su Mt.26:67) “Gli sputarono nel viso”. “Sputare” in viso è l’atto più ripugnante che ci sia. Significa esprimere volgarmente ripulsa e disgusto…

Questa era l’accoglienza riservata al Messia!

L’uomo ha usato lo sputo al posto dell’olio dell’unzione! …Quale onta! …Quale sofferenza sopportò per noi! Il viso rappresenta la persona; su quel viso brillava l’immagine dell’invisibile Iddio ed essi Gli riversarono sopra tutta la loro avversione! E Gesù lo lavava con le Sue lacrime di compassione.

Ma qui c’è la Sua chiesa! Noi, il frutto di quelle lacrime, solo avendo creduto in Lui… che questa mattina, allegoricamenete, siamo qui per asciugare quel volto (come la peccatrice asciugava i piedi di Gesù bagnati dalle sue lacrime); per lenire il bruciore delle Sue guance, da cui Gli fu strappata la barba e furono percosse con poderosi schiaffi… lenirle mediante il profumo della nostra adorazione e ciò fa di questo giorno, un giorno di Ietizia per Lui !

7º Lc.22 :65 “e molte altre cose dicevano contro a Lui, bestemmiando”. In quel giorno oscuro non vi era per Lui alcun’altra preghiera che l’insulto, la derisione e la bestemmia! Nessun altro profumo che il disgusto delle loro abominazioni. L’anima pura di Colui che è tre volte Santo, era inondata di esacrazioni.

Ma oggi, abbagliati come siamo dalla Sua fulgida luce, vogliamo, col nostro spirito e gli occhi della fede, tornare a quel giorno di 2000 anni fa ; essere presenti a quelle Sue sofferenze, non per impedirgli la Sua decisione, ma per essere ai Suoi piedi; -per mostrargli, mentre soffre, noi che ha redenti, frutto delle Sue fatiche; -per alleggerirgli il carico che ha sopportato, il nostro carico! Per esprimergli la riconoscenza dei nostri cuori, adorandoLo, anticipando quel giorno in cui lo faremo nel cielo, quando ogni ginocchio si piegherà davanti a Lui, perchè Egli è risuscitato, e la morte non ha potuto trattenere il Re di gloria, dandoci la certezza di chi Egli è Colui che è. Anticipando il giorno in cui ogni lingua Lo loderà, cantando un cantico nuovo, all’unisono, con i santi di tutti i tempi; e con l’esercito celeste; quando giubilando diremo anche noi : “Al Signore che ci ha redenti sia l’onore, la gloria, la maestà, la magnificenza, la potenza… in eterno”. Amen